PICO con Legacoop Produzione & Servizi per “Costruire il futuro”

Costruire il futuro. Con questo scopo 12 imprese cooperative innovative di Legacoop Produzione e Servizi e i rappresentanti del Comitato Scientifico e Advisory Board di PICO, la Fondazione promossa da Legacoop nazionale e Coopfond per favorire la transizione digitale del mondo cooperativo, si sono confrontati a Imola, nell’Auditorium di Cefla, martedì 21 settembre. “Oggi iniziamo un tour per far conoscere i campioni cooperativi della trasformazione digitale e dell’innovazione d’impresa”, ha dichiarato Giancarlo Ferrari, presidente della Fondazione PICO, in apertura del convegno.

 

“Quando una cooperativa innova – ha spiegato Ferrari – porta con sé anche i propri principi: crescere creando vantaggi comuni e redistribuendo equamente il valore prodotto sia ai soci che alla comunità di riferimento. L’innovazione digitale permette a chiunque di diventare grande, perché l’impresa cooperativa può essere di grosse dimensioni, ma è grande solo se è capace di competere, sviluppare, pensare al futuro e non tradire l’istinto intergenerazionale che è alla base della mission cooperativa. Lo sforzo di PICO è di mettere le imprese di ogni dimensione, settore e località nelle condizioni di poterci provare”.

 

A partecipare alla giornata sono state imprese provenienti da numerosi comparti, “uno spaccato del mondo cooperativo”, come ha precisato Gianmaria Balducci, presidente di Celfa e di Legacoop Produzione e Servizi. “La contaminazione tra diversi settori ed esperienze può arricchire tutti, soprattutto in epoca digitale”. “Il processo di innovazione in una cooperativa”, ha aggiunto Balducci, “deve essere ancora più condiviso e distribuito. Le decisioni vengono prese in maniera collegiale, una spinta collettiva che da un impulso straordinario verso la direzione in cui viene diretta l’impresa”; tuttavia avverte: “La spinta va indirizzata bene, e bisogna farlo attraverso una leadership molto collaborativa ed inclusiva, in grado quindi di trovare la miglior soluzione per il gruppo nel suo complesso”.

 

Nel corso della giornata – moderata da Enzo Risso, Direttore Scientifico di Ipsos Italia e componente dell’Advisory Board di PICO – sono stati proiettati i video di 12 imprese cooperative che hanno raccontato i propri progetti di innovazione sostenibile, utili al benessere ed al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle persone. A dialogare con le stesse imprese sono stati i componenti del Comitato Scientifico e dell’Advisory Board di PICO.

 

“In questo momento storico è particolarmente importante sottolineare che l’innovazione e la trasformazione digitale non devono essere percepiti come antagonisti e sostitutivi rispetto al ruolo della persona, ma come integrativi” ha commentato Gaetana Morgante, professoressa di Diritto penale presso la Scuola Superiore Sant’Anna: “La tecnologia può fornire strumenti capaci di migliorare il lavoro senza escludere i lavoratori dal contesto”.

 

Ovviamente il fattore fiducia è fondamentale, per esempio: “Misurare i parametri biologici dei lavoratori per vedere se sono sotto stress può evitare infortuni e aiutare a organizzare meglio il lavoro, ma in termini manageriali rappresenta anche un rischio di over control”, come ha puntualizzato Davide Galli, professore di Economia Aziendale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “Per lasciarsi controllare”, ha concluso Galli, “occorre fidarsi. Occorre avere quindi una cultura della condivisione delle informazioni; di solito la fiducia è qualcosa che si sviluppa nel tempo grazie alla conoscenza”.

 

L’innovazione è dunque prima di tutto un approccio culturale, che diventa necessario poiché, come ha ammonito Sergio Bertolucci, professore di Fisica sperimentale dell’Università di Bologna, già direttore del Cern di Ginevra: “Se nei prossimi anni non si innova, si scompare”. Attenzione però: “Non dobbiamo innamorarci della singola innovazione”, poiché, ha evidenziato il CEO di Cefriel Alfonso Fuggetta: “Dobbiamo capire che innovare vuol dire cambiamento di sistema dentro l’azienda e tra le aziende. Vuol dire trasformare le idee in execution concreta nell’azienda. Credo che sia la cosa più bella per dare senso alla cooperativa”, dove l’espressione cooperativa “è un valore aggiuntivo che noi dobbiamo dare per rendere ancora più significativo il nostro essere attori del territorio, dell’economia, della vita sociale del nostro Paese”.

 

Nel pomeriggio, al termine dei lavori, i partecipanti hanno visitato il Lab Finishing e il nuovo Show Room Medical di Cefla oltre al Sacmi Innovation Lab di Sacmi, dove è stato possibile vedere prodotti e soluzioni high tech nell’ambito industriale, medical e digital. Cefla e Sacmi, infatti, sono esempi di impresa all’avanguardia; la prima rispetto a Impianti Tecnologici ed energia, attrezzature medicali, soluzioni di finitura industriale, tecnologia led, mentre Sacmi è specializzata in impiantistica industriale (Ceramics, Sanitaryware & Tableware, Rigid Packaging, Advanced Technologies, Food and Beverage).

 

Hanno partecipato alla giornata le cooperative Camst Group, Cefla, CIRFOOD, Clo servizi logistici, Cmb, Coopservice, Cosp Tecno Service, Cpl Concordia, Formula Servizi, Politecnica, Sacmi, Taxiblu, oltre ai componenti del Comitato Scientifico di PICO Sergio Bertolucci (Prof. Fisica Sperimentale, Università di Bologna), Alfonso Fuggetta (AD e Direttore Scientifico Cefriel), Davide Galli (Prof. Economia Aziendale, Università Cattolica del Sacro Cuore), Paola Girdinio (Prof. Elettrotecnica, Università di Genova) e dell’Advisory Board di PICO Gaetana Morgante (Prof. Diritto Penale, Scuola Superiore Sant’Anna), Ivana Pais (Prof. Facoltà di Economia, Università Cattolica del Sacro Cuore), Antonella Plaia (Prof. Statistica, Università degli Studi di Palermo), Enzo Risso (Docente di teoria e analisi delle audience, Università La Sapienza).