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Cosa sono le "Cooperative di comunità"? Ce ne parla Andrea Bernardoni Legacoop Umbria
Le cooperative di comunità sono imprese cooperative impegnate nella produzione o gestione di un bene o servizio, anche di proprietà pubblica o collettiva, in forma continuativa e professionale che perseguono l’obiettivo del miglioramento del benessere della comunità di riferimento e si caratterizzano per avere una governance aperta e partecipativa in cui hanno un ruolo attivo i cittadini o i beneficiari dei servizi.
Come evidenziato nel recente Libro bianco realizzato da Euricse (2016) le cooperative di comunità rappresentano un modello di cooperazione efficace per contrastare le recenti trasformazioni economiche e sociali che influenzano negativamente lo sviluppo sia delle comunità rurali sia delle comunità urbane.
Questo fenomeno, che sembra essere nuovo, in realtà è molto antico. Infatti già sul finire del diciannovesimo secolo erano diffuse in Italia alcune cooperative agricole, di credito ed elettriche che non perseguivano l’esclusivo interesse dei soci ma il più generale interesse della comunità in cui operavano, garantendo l’accesso ad una pluralità di servizi essenziali a tutti i cittadini. Esemplari sono in questa prospettiva le cooperative energetiche che in Italia, in Francia ed in Germania, si sono impegnate nell’elettrificazione di interi villaggi, spesso collocati in aree marginali, garantendo l’accesso alla rete elettrica a tutti gli abitanti del villaggio, senza escludere i cittadini che non erano soci della cooperativa.
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La cooperativa Ceramiche Noi brevetto il Piatto antibatterico
La cooperativa Ceramiche Noi brevetta il piatto antibatterico
“ La nostra è un'innovazione unica al mondo per il rilancio del nostro settore”
Arriva sulle nostre tavole un piatto antibatterico “unico al mondo” capace di respingere il 99,9 percento di batteri.
Un piatto totalmente made in Umbria, made in Città di Castello, made in Ceramiche NOI. Questa è la nuova innovazione tecnologica presentata dalla cooperativa Ceramiche Noi che ha già depositato il brevetto di invenzione presso il Ministero dello sviluppo Economico.
Prodotti similari fino ad ora erano sviluppati a freddo sui piatti che nel tempo perdono la loro efficacia, ma è la prima volta che si testa una marchiatura a caldo che trasmette alla stoviglia la particolarità a vita.
La cooperativa composta da 11 operai di Ex-Ceramisia di Città di Castello che uniti in cooperativa e grazie al supporto di Legacoop Umbria hanno fondato Ceramiche Noi recuperando l'azienda pronta alla delocalizzazione, nel periodo del lockdown con il calo degli ordinativi ha deciso di puntare sulla Ricerca e Sviluppo con un prodotto estremamente utile in ogni campo di applicazione: dal semplice consumatore privato, alla grande catena di distribuzione globale, alla boutique-shop, passando per gli hotel e le filiere navali .
“Siamo orgogliosi e fieri – afferma Matteo Ragnacci di Legacoop Produzione e Servizi Umbria – di aver contribuito alla nascita e alla crescita di questa azienda. Una cooperativa che non smette mai di stupirci e che siamo sicuri farà ancora parlare di se in futuro”.
Grazie anche alla collaborazione Universitaria e del partner GEMICA è stata ottenuta una certificazione di Laboratorio, e con i test è stato possibile accertare che il “PiattoAntibatterico” per le sue particolari proprietà, per il suo diverso ed unico processo produttivo è unico nel suo genere.
Altra grande caratteristica è che le sue proprietà antibatteriche non alterano in alcun modo l'aspetto del piatto, con una patina micro-puntinata bianca impercettibile all'occhio umano.
“Il deposito di questo brevetto – dice Lorenzo responsabile commerciale dell'azienda- è per NOI motivo di grande orgoglio, non è solo un traguardo ma un nuovo punto di partenza, un trampolino di rilancio verso un mondo del lavoro incerto ed insidioso, questo obbiettivo raggiunto è l'emblema del nostro io, siamo nati da una sfida in cui nessuno credeva, oggi guardando quella sfida ci facciamo coraggio più che mai e andiamo avanti, Sempre”.
Un piatto sostanzialmente “ecologico” che tutti posso utilizzare, rivolto soprattutto a settori dove la monoporzione la fa da padrona con conseguente aumento di rifiuti e imballaggi che grazie a questa straordinaria invenzione potrebbero essere superati.
Un risparmio considerevole per le aziende che così non saranno soggette alla plastix tax e una boccata d'ossigeno per l'ambiente dato che ogni anno una famiglia consuma 250 kg di plastica in media.
Prodotti simili, ma non uguali, venivano fino ad ora utilizzati nella ceramica dei servizi igienici, ma adesso potranno essere usati non solo su qualsiasi oggetto da tavola liscio (piatti, pirofile, bicchieri, vassoi), ma anche sulla, particolarità unica al mondo, “decalcomania” cioè sui piatti decorati.
Vicinanza è stata espressa dalle istituzioni che comunque hanno seguito negli anni l'evolversi della vicenda di questi workers buyout:
“E’ davvero una notizia straordinaria di resilienza - ha affermato Luciano Bacchetta Sindaco di Città di Castello - speranza e grande ingegno. Marco Brozzi e tutti i soci lavoratori ora più che mai con questo brevetto di utilità estrema sono il simbolo dell’Italia che lavora e che supera problemi e situazioni come il COVID e tutto quello che questa pandemia ha generato negativamente anche sull’economia ed occupazione. Bravi ragazzi la vostra e’ una famiglia sempre al lavoro di cui essere orgogliosi e non a caso abita qui in umbria ed in altotevere terra di grandi tradizioni imprenditoriali e artigianali di qualità”, e’ quanto dichiarato dal sindaco Luciano Bacchetta oggi nel corso di una breve visita in azienda per complimentarsi con il titolare e tutti i dipendenti e toccare con mano il piatto che “farà il giro delle tavole in Italia in europa ed in tutto il mondo”
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Buon anno Legacoop Umbria
L'anno appena passato ci ha insegnato ad apprezzare le piccole cose che davamo per scontate. Presto arriveranno nuove opportunità, nuove strade da intraprendere e tante persone con cui cooperare. Perché #noicisiamo
Buon 2021 da Legacoop
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Servizio civile universale 2020 Legacoop Umbria Magazine
Sarà pubblicato a dicembre il bando 2020 del servizio civile universale (SCU) che offre a tantissimi giovani la possibilità di svolgere un anno di servizio civile.
Le domande possono essere presentate solo ONLINE.
Puoi manifestare il tuo interesse compilando il form nel nostro sito https://www.legacoopumbria.coop/legacoop-umbria-servizio-civile-universale-2020/?fbclid=IwAR1q-vIxqOYVcbj0MPgAApXxPOu9c-FkTe3c9Cn-nHc21dhWW8WhytsC3T0
Come primo passo occorrerà scegliere il progetto tra quelli finanziati. Dalla pagina dedicata sul website Legacoop Umbria si potrà consultare tutti i progetti disponibili. Dopo questo step si darà il via alla procedura di iscrizione. Per poter presentare la domanda è necessario possedere uno SPID di secondo livello (Sistema Pubblico di Identità Digitale) che si può facilmente richiedere attraverso diversi provider. I candidati poi dovranno sostenere un colloquio che verterà su esperienze, motivazioni e conoscenza del progetto.
L’esperienza di servizio civile dura 12 mesi ed è rivolta a ragazze/i dai 18 ai 29 anni non compiuti con un impegno di 25 ore settimanali ed un rimborso di euro 439,50 erogati direttamente dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale. Legacoop Umbria mette a disposizione 211 posti su tutto il territorio regionale.
"Quest'anno,più che mai, abbiamo bisogno di te"
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Ceramica NOI e il punto vendita "popolare"
Ceramiche NOI, durante la crisi rilancia
“Apriamo il punto vendita dei nostri oggetti di qualità per restituire alla persone la vicinanza”
L'Umbria che non si arrende, ma che rilancia. Ceramiche NOI a distanza di un anno dalla riacquisizione dell'azienda in forma cooperativa, ha deciso di aprire un punto vendita proprio di fianco alla fabbrica. Gli 11 workers buyout , che si erano tatuati il logo ed avevano investito sul proprio futuro rilevando la fabbrica che doveva essere delocalizzata in Armenia, hanno deciso di mostrare così la propria vicinanza al territorio.
“Tanta gente ci chiedeva di far vedere quelli che erano i nostri prodotti – spiega Marco Brozzi Presidente della cooperativa - che per il 90 per cento finiscono all'estero negli Stati Uniti d'America. E non era possibile far vedere di cosa eravamo capaci. Abbiamo deciso di fare questo punto vendita per la gente, per vendere i nostri oggetti di qualità a dei prezzi popolari per aiutare i nostri concittadini a passare un bel Natale. E restituire così al territorio, la vicinanza che lo stesso ci ha fatto sentire in quest'anno”.
In un periodo così delicato e fragile, pieno di incertezza ed inquietudine, anziché arrendersi si è deciso di alzare l'asticella, con 3 nuove assunzioni e il punto vendita. Oltre che le migliori collezioni vendute nel mondo, nello stesso si potranno trovare novità natalizie e le opere d'arte in ceramica dell' artista Luca Baldelli, amico da sempre.
Presenti all'inaugurazione, oltre agli 11 soci anche Matteo Ragnacci di Legacoop Umbria, Luciana Bassini assessore del comune di Città di Castello, Euro Angeli Segretario generale Filctem Cgil Perugia e il Sindaco Luciano Bacchetta che ha affermato
“Questa è una nuova puntata di un bel romanzo che i ragazzi della cooperativa hanno iniziato l'anno scorso. Si sono rimboccati le maniche hanno corso un rischio vero imprenditoriale, ma con grande passione, impegno, entusiasmo e anche con solidarietà generalizzata. Oggi aprono un punto vendita e questo bellissimo segnale in tempi di Covid sottolinea vitalità ed entusiasmo verso il futuro.L'entusiasmo sul futuro è la cifra attorno a cui dobbiamo tutti lavorare per poter andare avanti. “
Un anno di rodaggio che è andato benino, dove la crisi si è fatta sentire, ma affrontatando la pandemia tenendosi stretti e dividendo per 11 le paure si è riusciti ad andare avanti.
“ Siamo stati attenti a non ammalarci - continua Brozzi - iniziato il lockdown avevamo delle consegne da mantenere, siamo arrivati a maggio consegnando senza problemi. Il nostro cliente principale negli Stati Uniti ha aumentato le vendite perché online e quindi abbiamo continuato. Certo altri clienti non ce l'hanno fatta quindi teniamo duro e andiamo avanti.”
Insomma per la cooperativa si prospetta un buon 2021 con importanti novità.
“Lo stesso cliente ha già fatto un ottimo programma, per l'anno prossimo, che ci consentirà di affrontare l'annata nel modo migliore. Poi abbiamo un progetto che è molto più che nel cassetto: è in fase di ultimazione il brevetto di un piatto antibatterico che lanceremo sul mercato nel prossimo anno.”
Una bella storia con lo slogan “Tutti per uno un sogno per tutti “, quindi, che continua grazie alla lungimiranza di chi non si è voluto arrendere credendo nelle proprie competenze e professionalità.
“Non finirò di ringraziare Legacoop Umbria – conclude il Presidente - che ci ha supportato e ci supporta tuttora, l'Amministrazione Comunale e tutte le persone del nostro territorio che hanno creduto in NOI. "Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di correre dei rischi?"
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Next generation EU Legacoop Umbria Magazine
Legacoop Umbria Magazine il nostro quindicinale questa settimana parla di:
Next Generation You è il programma della Commissione europea che è stato pensato per sostenere la ripresa delle economie dei paesi membri dell'Unione europea dopo i danni prodotti da un punto di vista economico e sociale oltre che sanitario dalla pandemia di coronavirus. è un programma straordinario che affianca il bilancio dell'Unione europea e che si aggiunge alle risorse ordinarie del programma 2021 2027 come dice il nome Next Generation EU non ha l'obiettivo unicamente di riparare i danni prodotti in questi mesi dagli effetti della pandemia sull'economia sulla vita sociale ma anche di guardare alle generazioni future e quindi un programma d'investimenti soprattutto che ha in mente il sostegno alla ripresa economica ma anche a guardare al futuro degli Stati membri dell'Unione europea a consolidare le economie le imprese le possibilità di lavoro a investire sui giovani sulle donne con un obiettivo anche di inclusione sociale. Sono 750 miliardi del bilancio dell'Unione europea. L'Italia avrà accesso a circa 200 9 miliardi di euro. Il governo italiano ha elaborato delle linee guida per il Piano nazionale di ripresa e resilienza sarà importante per l'Italia non solo impegnare ma anche spendere bene queste risorse economiche che dovranno servire a sostenere le imprese i cittadini e anche le riforme della pubblica amministrazione in modo particolare come Alleanza delle Cooperative Italiane e anche come Legacoop. Abbiamo avanzato delle proposte e dei progetti che potranno essere sostenuti con le risorse di Next Generation. Io al centro ci sono le imprese e per noi ovviamente le imprese cooperative le imprese che avranno bisogno di essere sostenute anche attraverso detassazione e decontribuzione covered per rilanciare la produttività. Ma come cooperative pensiamo che ci sono degli ambiti nei quali vorremmo investire decisamente che sono quelli del workers buyout. I lavoratori che nelle crisi aziendali si sono fatti coraggiosamente carico delle loro imprese e le hanno rilanciate dobbiamo investire sui giovani e sulle loro competenze le competenze di cui avrà bisogno il mercato del lavoro e il mondo delle imprese per rendere competitive le nostre imprese. Ma dovremo investire anche per l'inclusione sociale non solo dei giovani ma anche delle donne e anche di quelle categorie più fragili della nostra società.
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Legacoop Umbria Magazine
Parte il 26 novembre alle ore 9 #legacoopUmbriaMagazine
quindicinale di approfondimento su tematiche di carattere nazionale e regionale
Questa settimana Catiuscia Marini , nostro responsabile Politiche del Lavoro, Politiche Europee, Formazione Professionale, ci parlerà di
𝐍𝐄𝐗𝐓 𝐆𝐄𝐍𝐄𝐑𝐀𝐓𝐈𝐎𝐍 𝐄𝐔 il Programma della European Commission con risorse aggiuntive a quelle dei Fondi 2021-27
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Cooperativa Comunità dè Pazzi Baschi
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Cooperativa Comunità dè Pazzi Baschi umbriaTV 2 novembre 2020
Una Cooperativa di Comunità “dè Pazzi”
Pazzi solo di nome, nati per riqualificare e valorizzare il territorio di Baschi
Presso la sede del Comune di Baschi si è costituita (30 ottobre) la Cooperativa di Comunità de'Pazzi. Un passo importante e significativo nell'ottica della riqualificazione e dello sviluppo sostenibile del proprio territorio.
Fortemente voluta dal Sindaco Damiano Bernardini e dall'unanimità della Giunta e del Consiglio Comunale, la Cooperativa de'Pazzi prende il suo nome dall'antica denominazione di una delle sue frazioni, Civitella del Lago.
“Questo rappresenta il culmine di un percorso – afferma Bernardini - che ha visto l'Amministrazione come promotrice e sostenitrice e al contempo rappresenta l'avvio di un percorso che dovrà tracciare le tappe dello sviluppo socio-economico della nostra comunità
Le origini della vecchia denominazione sono controverse, ma il fascino del nome ha senz'altro ispirato i fondatori nella scelta, tenendo conto che si tratta di un progetto dai connotati fortemente innovativi e visionari, diremmo quasi utopici (nel senso storico-filosofico del termine, non dunque nell'accezione di irrealizzabilità che gli viene spesso attribuita).
Il Presidente della Cooperativa è Luca Trippini, fratello del celebre Paolo, Chef JRE e di recente nominato "Ambasciatore Italiano del Gusto".
In loro aiuto è arrivata Legacoop Umbria che li ha seguiti nella fase di start-up e li accompagnerà nelle prime fasi di attività.
“Le cooperative di comunità – come dice Andrea Bernardoni Responsabile Coopertaive di Comunità Legacoop Umbria - sono uno strumento a disposizione dei cittadini per diventare protagonisti di una transizione green. Uno strumento partecipato, con il coinvolgimento dei cittadini, per creare un nuovo modello di siluppo”
Quattro sono i pilastri su cui si basa l'impianto costitutivo della Cooperativa de'Pazzi:
- Il censimento, la mappatura, il recupero e la messa in produzione degli oliveti abbandonati e/o dismessi sull'intero territorio, per rivitalizzare e rivoluzionare l'intero settore oleario locale con principi saldamente legati alla sostenibilità e al biologico, ed arrivare a quello che i fondatori definiscono il "chilometro zero culturale".
- Il censimento, la mappatura e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare, pubblico e privato, dei borghi insistenti sul territorio, approfittando dell'opportunità unica costituita dal Superbonus del 110% per l'efficientamento energetico e dei vari bonus ristrutturazione a disposizione. L'operazione con aiuto di imprese locali già inserite in questo ciclo virtuoso con lo scopo di mettere a disposizione gli immobili stessi come residenza per i cittadini della comunità, come sedi per le varie attività della comunità stessa e come alloggio per soggiorni turistici di vario tipo, in una sistema di ospitalità delocalizzata ma gestita da una struttura centralizzata.
- La trasformazione del Comune di Baschi in quella che viene chiamata Comunità Energetica Rinnovabile (REC, già introdotte dalla Direttiva europea RED II del 2018), grazie alla possibilità offerta dalla legge 28 febbraio, n. 8, con la quale l’Italia converte in legge il d.l. 30 dicembre 2019, n.162 (o Decreto Milleproroghe 2020); in particolare, l’articolo 42-bis del suddetto introduce la possibilità di creare comunità energetiche e di attivare progetti di autoconsumo collettivo di energia da fonti rinnovabili; autoconsumo e sostenibilità, messa in rete tra loro di diverse fonti di energia rinnovabile, dal fotovoltaico al micro-eolico al biochar.
Rimessa in funzione del vecchio Forno di Civitella del Lago. Un'eccellenza che è patrimonio di tutto il territorio, il leggendario Forno di Civitella del Lago. Il suo pane e tutti i suoi straordinari prodotti da forno. In versione aggiornata al nuovo millennio. In programma la riapertura dello spaccio, l'apertura di uno spazio degustazione, l'utilizzo dell'ex area abitativa dell'immobile come sede per attività della comunità e locanda, l'espansione dell'area di diffusione dei prodotti grazie alla vendita online.
La cooperativa mira all'inserimento di tutti coloro che desiderino concorrere al raggiungimento degli obiettivi con la propria capacità professionale, secondo i propri mezzi e le proprie capacità.
L'auspicio è quello di creare il più ampio coinvolgimento della comunità, attraverso una diffusa sottoscrizione di quote da parte dei cittadini del Comune di Baschi, anche al solo fine di sostenere il progetto.
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Cooperativa Comunità dè Pazzi Baschi TGR Rai Umbria 3 novembre 2020
Una Cooperativa di Comunità “dè Pazzi”
Pazzi solo di nome, nati per riqualificare e valorizzare il territorio di Baschi
Presso la sede del Comune di Baschi si è costituita (30 ottobre) la Cooperativa di Comunità de'Pazzi. Un passo importante e significativo nell'ottica della riqualificazione e dello sviluppo sostenibile del proprio territorio.
Fortemente voluta dal Sindaco Damiano Bernardini e dall'unanimità della Giunta e del Consiglio Comunale, la Cooperativa de'Pazzi prende il suo nome dall'antica denominazione di una delle sue frazioni, Civitella del Lago.
“Questo rappresenta il culmine di un percorso – afferma Bernardini - che ha visto l'Amministrazione come promotrice e sostenitrice e al contempo rappresenta l'avvio di un percorso che dovrà tracciare le tappe dello sviluppo socio-economico della nostra comunità
Le origini della vecchia denominazione sono controverse, ma il fascino del nome ha senz'altro ispirato i fondatori nella scelta, tenendo conto che si tratta di un progetto dai connotati fortemente innovativi e visionari, diremmo quasi utopici (nel senso storico-filosofico del termine, non dunque nell'accezione di irrealizzabilità che gli viene spesso attribuita).
Il Presidente della Cooperativa è Luca Trippini, fratello del celebre Paolo, Chef JRE e di recente nominato "Ambasciatore Italiano del Gusto".
In loro aiuto è arrivata Legacoop Umbria che li ha seguiti nella fase di start-up e li accompagnerà nelle prime fasi di attività.
“Le cooperative di comunità – come dice Andrea Bernardoni Responsabile Coopertaive di Comunità Legacoop Umbria - sono uno strumento a disposizione dei cittadini per diventare protagonisti di una transizione green. Uno strumento partecipato, con il coinvolgimento dei cittadini, per creare un nuovo modello di siluppo”
Quattro sono i pilastri su cui si basa l'impianto costitutivo della Cooperativa de'Pazzi:
- Il censimento, la mappatura, il recupero e la messa in produzione degli oliveti abbandonati e/o dismessi sull'intero territorio, per rivitalizzare e rivoluzionare l'intero settore oleario locale con principi saldamente legati alla sostenibilità e al biologico, ed arrivare a quello che i fondatori definiscono il "chilometro zero culturale".
- Il censimento, la mappatura e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare, pubblico e privato, dei borghi insistenti sul territorio, approfittando dell'opportunità unica costituita dal Superbonus del 110% per l'efficientamento energetico e dei vari bonus ristrutturazione a disposizione. L'operazione con aiuto di imprese locali già inserite in questo ciclo virtuoso con lo scopo di mettere a disposizione gli immobili stessi come residenza per i cittadini della comunità, come sedi per le varie attività della comunità stessa e come alloggio per soggiorni turistici di vario tipo, in una sistema di ospitalità delocalizzata ma gestita da una struttura centralizzata.
- La trasformazione del Comune di Baschi in quella che viene chiamata Comunità Energetica Rinnovabile (REC, già introdotte dalla Direttiva europea RED II del 2018), grazie alla possibilità offerta dalla legge 28 febbraio, n. 8, con la quale l’Italia converte in legge il d.l. 30 dicembre 2019, n.162 (o Decreto Milleproroghe 2020); in particolare, l’articolo 42-bis del suddetto introduce la possibilità di creare comunità energetiche e di attivare progetti di autoconsumo collettivo di energia da fonti rinnovabili; autoconsumo e sostenibilità, messa in rete tra loro di diverse fonti di energia rinnovabile, dal fotovoltaico al micro-eolico al biochar.
Rimessa in funzione del vecchio Forno di Civitella del Lago. Un'eccellenza che è patrimonio di tutto il territorio, il leggendario Forno di Civitella del Lago. Il suo pane e tutti i suoi straordinari prodotti da forno. In versione aggiornata al nuovo millennio. In programma la riapertura dello spaccio, l'apertura di uno spazio degustazione, l'utilizzo dell'ex area abitativa dell'immobile come sede per attività della comunità e locanda, l'espansione dell'area di diffusione dei prodotti grazie alla vendita online.
La cooperativa mira all'inserimento di tutti coloro che desiderino concorrere al raggiungimento degli obiettivi con la propria capacità professionale, secondo i propri mezzi e le proprie capacità.
L'auspicio è quello di creare il più ampio coinvolgimento della comunità, attraverso una diffusa sottoscrizione di quote da parte dei cittadini del Comune di Baschi, anche al solo fine di sostenere il progetto.
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Cooperativa Comunità dè Pazzi Baschi TefChannel 2 novembre 2020
Una Cooperativa di Comunità “dè Pazzi”
Pazzi solo di nome, nati per riqualificare e valorizzare il territorio di Baschi
Presso la sede del Comune di Baschi si è costituita (30 ottobre) la Cooperativa di Comunità de'Pazzi. Un passo importante e significativo nell'ottica della riqualificazione e dello sviluppo sostenibile del proprio territorio.
Fortemente voluta dal Sindaco Damiano Bernardini e dall'unanimità della Giunta e del Consiglio Comunale, la Cooperativa de'Pazzi prende il suo nome dall'antica denominazione di una delle sue frazioni, Civitella del Lago.
“Questo rappresenta il culmine di un percorso – afferma Bernardini - che ha visto l'Amministrazione come promotrice e sostenitrice e al contempo rappresenta l'avvio di un percorso che dovrà tracciare le tappe dello sviluppo socio-economico della nostra comunità
Le origini della vecchia denominazione sono controverse, ma il fascino del nome ha senz'altro ispirato i fondatori nella scelta, tenendo conto che si tratta di un progetto dai connotati fortemente innovativi e visionari, diremmo quasi utopici (nel senso storico-filosofico del termine, non dunque nell'accezione di irrealizzabilità che gli viene spesso attribuita).
Il Presidente della Cooperativa è Luca Trippini, fratello del celebre Paolo, Chef JRE e di recente nominato "Ambasciatore Italiano del Gusto".
In loro aiuto è arrivata Legacoop Umbria che li ha seguiti nella fase di start-up e li accompagnerà nelle prime fasi di attività.
“Le cooperative di comunità – come dice Andrea Bernardoni Responsabile Coopertaive di Comunità Legacoop Umbria - sono uno strumento a disposizione dei cittadini per diventare protagonisti di una transizione green. Uno strumento partecipato, con il coinvolgimento dei cittadini, per creare un nuovo modello di siluppo”
Quattro sono i pilastri su cui si basa l'impianto costitutivo della Cooperativa de'Pazzi:
- Il censimento, la mappatura, il recupero e la messa in produzione degli oliveti abbandonati e/o dismessi sull'intero territorio, per rivitalizzare e rivoluzionare l'intero settore oleario locale con principi saldamente legati alla sostenibilità e al biologico, ed arrivare a quello che i fondatori definiscono il "chilometro zero culturale".
- Il censimento, la mappatura e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare, pubblico e privato, dei borghi insistenti sul territorio, approfittando dell'opportunità unica costituita dal Superbonus del 110% per l'efficientamento energetico e dei vari bonus ristrutturazione a disposizione. L'operazione con aiuto di imprese locali già inserite in questo ciclo virtuoso con lo scopo di mettere a disposizione gli immobili stessi come residenza per i cittadini della comunità, come sedi per le varie attività della comunità stessa e come alloggio per soggiorni turistici di vario tipo, in una sistema di ospitalità delocalizzata ma gestita da una struttura centralizzata.
- La trasformazione del Comune di Baschi in quella che viene chiamata Comunità Energetica Rinnovabile (REC, già introdotte dalla Direttiva europea RED II del 2018), grazie alla possibilità offerta dalla legge 28 febbraio, n. 8, con la quale l’Italia converte in legge il d.l. 30 dicembre 2019, n.162 (o Decreto Milleproroghe 2020); in particolare, l’articolo 42-bis del suddetto introduce la possibilità di creare comunità energetiche e di attivare progetti di autoconsumo collettivo di energia da fonti rinnovabili; autoconsumo e sostenibilità, messa in rete tra loro di diverse fonti di energia rinnovabile, dal fotovoltaico al micro-eolico al biochar.
Rimessa in funzione del vecchio Forno di Civitella del Lago. Un'eccellenza che è patrimonio di tutto il territorio, il leggendario Forno di Civitella del Lago. Il suo pane e tutti i suoi straordinari prodotti da forno. In versione aggiornata al nuovo millennio. In programma la riapertura dello spaccio, l'apertura di uno spazio degustazione, l'utilizzo dell'ex area abitativa dell'immobile come sede per attività della comunità e locanda, l'espansione dell'area di diffusione dei prodotti grazie alla vendita online.
La cooperativa mira all'inserimento di tutti coloro che desiderino concorrere al raggiungimento degli obiettivi con la propria capacità professionale, secondo i propri mezzi e le proprie capacità.
L'auspicio è quello di creare il più ampio coinvolgimento della comunità, attraverso una diffusa sottoscrizione di quote da parte dei cittadini del Comune di Baschi, anche al solo fine di sostenere il progetto.
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Cooperativa di comunità Monte Peglia Tef Channel
Monte Peglia: già Riserva Mondiale della Biosfera Unesco ora anche Cooperativa di Comunità
San Venanzo e Parrano diventeranno prima comunità energetica del centro Italia
Rigenerare le comunità coinvolgendo i cittadini, un processo che parte dal basso anche grazie alla neo-costituita Monte Peglia Cooperativa di Comunità. Presentata nel Comune di San Venanzo dal Presidente Adriano Rossi, dal Sindaco Marsilio Marinelli e dal suo omologo del comune di Parrano Valentino Filippetti e da Andrea Bernardoni responsabile coop di comunità di Legacoop Umbria, avrà come finalità quella di creare la prima comunità energetica del centro Italia con l'ambizione di far diventare questo territorio “area ad emissioni 0”. Altri obiettivi importanti saranno quelli della valorizzazione dei prodotti locali, della promozione dell'attività turistica compresa l'ospitalità diffusa e l'innovazione nell'agricoltura biologica. A disposizione per questa sfida ci sarà un'oasi naturale di 40 mila ettari, la maggior parte dei quali di demanio regionale con più di cento casolari abbandonati, patria di oltre mille specie di vegetali, quarantaquattro specie di mammiferi selvatici ed oltre trentaquattro varietà di uccelli. Tutto questo per cercare di arginare il rischio di spopolamento, negli ultimi 5 anni l'andamento nel Comune di San Venanzo è in trend negativo con 169 morti e solo 54 nati. L'obiettivo è quello di collegare tutte le imprese, le associazioni e i cittadini della zona per la valorizzazione del territorio e migliorare le condizioni sociali della popolazione creando nuova occupazione anche con l'autoproduzione di energia per tutti i soci.
In loro aiuto è arrivata sia la legge regionale sulle cooperative di comunità che si ispira al principio di sostenibilità sociale e ambientale che Legacoop Umbria che li ha seguiti nella fase di start-up e li accompagnerà nelle prime fasi di attività.
“Crediamo che le cooperative di comunità.– dice Andrea Bernardoni di Legacoop – hanno grandi potenzialità di sviluppo nella valorizzazione delle aree rurali, nella rigenerazione delle aree urbane degradate e nella gestione dei beni comuni. Per questa ragione stiamo affiancando i cittadini che vogliono costituire nuove cooperative di comunità offrendo loro servizi specializzati e consulenze gratuite in modo da sostenere lo start-up e lo sviluppo di queste imprese”.
Particolare sensibilità è arrivata anche dalle istituzioni del territorio che hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa ed in particolari il Sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli e quello di Parrano Valentino Filippetti.
In questa fase costitutiva ci sono gia state ottime adesioni, si parte da 48 soci, con la speranza di allargare il bacino d'utenza a tutti quelli che vorranno aderire a questa nuova sfida.
“Con la chiusura della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana – dice Adriano Rossi Presidente della cooperativa- e la totale assenza di una politica per le aree marginali, il nostro territorio rischia il completo abbandono. Tuttavia abbiamo dalla nostra parte la “risorsa/territoprio in quanto il nostro ambiente è uno dei pochi a livello nazionale non antropizzati tanto che ha ricevuto il riconoscimento da parte dell’Unesco di Riserva Mondiale Biosfera”.
Una nuova comunità diffusa volta al potenziamento delle risorse e al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali attraverso lo sviluppo di una combinazione di attività quali, per esempio, interventi finalizzati alla riqualificazione di beni che rispondono a un interesse pubblico, alla tutela dell’ambiente, del decoro urbano e al recupero di luoghi in disuso, alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, allo sviluppo di energie rinnovabili, al riuso e al riciclo. Questa la nuova cooperativa di comunità Monte Peglia.
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Cooperativa di comunità Monte Peglia servizio TGR Rai Umbria
Monte Peglia: già Riserva Mondiale della Biosfera Unesco ora anche Cooperativa di Comunità
San Venanzo e Parrano diventeranno prima comunità energetica del centro Italia
Rigenerare le comunità coinvolgendo i cittadini, un processo che parte dal basso anche grazie alla neo-costituita Monte Peglia Cooperativa di Comunità. Presentata nel Comune di San Venanzo dal Presidente Adriano Rossi, dal Sindaco Marsilio Marinelli e dal suo omologo del comune di Parrano Valentino Filippetti e da Andrea Bernardoni responsabile coop di comunità di Legacoop Umbria, avrà come finalità quella di creare la prima comunità energetica del centro Italia con l'ambizione di far diventare questo territorio “area ad emissioni 0”. Altri obiettivi importanti saranno quelli della valorizzazione dei prodotti locali, della promozione dell'attività turistica compresa l'ospitalità diffusa e l'innovazione nell'agricoltura biologica. A disposizione per questa sfida ci sarà un'oasi naturale di 40 mila ettari, la maggior parte dei quali di demanio regionale con più di cento casolari abbandonati, patria di oltre mille specie di vegetali, quarantaquattro specie di mammiferi selvatici ed oltre trentaquattro varietà di uccelli. Tutto questo per cercare di arginare il rischio di spopolamento, negli ultimi 5 anni l'andamento nel Comune di San Venanzo è in trend negativo con 169 morti e solo 54 nati. L'obiettivo è quello di collegare tutte le imprese, le associazioni e i cittadini della zona per la valorizzazione del territorio e migliorare le condizioni sociali della popolazione creando nuova occupazione anche con l'autoproduzione di energia per tutti i soci.
In loro aiuto è arrivata sia la legge regionale sulle cooperative di comunità che si ispira al principio di sostenibilità sociale e ambientale che Legacoop Umbria che li ha seguiti nella fase di start-up e li accompagnerà nelle prime fasi di attività.
“Crediamo che le cooperative di comunità.– dice Andrea Bernardoni di Legacoop – hanno grandi potenzialità di sviluppo nella valorizzazione delle aree rurali, nella rigenerazione delle aree urbane degradate e nella gestione dei beni comuni. Per questa ragione stiamo affiancando i cittadini che vogliono costituire nuove cooperative di comunità offrendo loro servizi specializzati e consulenze gratuite in modo da sostenere lo start-up e lo sviluppo di queste imprese”.
Particolare sensibilità è arrivata anche dalle istituzioni del territorio che hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa ed in particolari il Sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli e quello di Parrano Valentino Filippetti.
In questa fase costitutiva ci sono gia state ottime adesioni, si parte da 48 soci, con la speranza di allargare il bacino d'utenza a tutti quelli che vorranno aderire a questa nuova sfida.
“Con la chiusura della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana – dice Adriano Rossi Presidente della cooperativa- e la totale assenza di una politica per le aree marginali, il nostro territorio rischia il completo abbandono. Tuttavia abbiamo dalla nostra parte la “risorsa/territoprio in quanto il nostro ambiente è uno dei pochi a livello nazionale non antropizzati tanto che ha ricevuto il riconoscimento da parte dell’Unesco di Riserva Mondiale Biosfera”.
Una nuova comunità diffusa volta al potenziamento delle risorse e al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali attraverso lo sviluppo di una combinazione di attività quali, per esempio, interventi finalizzati alla riqualificazione di beni che rispondono a un interesse pubblico, alla tutela dell’ambiente, del decoro urbano e al recupero di luoghi in disuso, alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, allo sviluppo di energie rinnovabili, al riuso e al riciclo. Questa la nuova cooperativa di comunità Monte Peglia.
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Cooperativa di comunità Monte Peglia Legacoop Umbria
Monte Peglia: già Riserva Mondiale della Biosfera Unesco ora anche Cooperativa di Comunità
San Venanzo e Parrano diventeranno prima comunità energetica del centro Italia
Rigenerare le comunità coinvolgendo i cittadini, un processo che parte dal basso anche grazie alla neo-costituita Monte Peglia Cooperativa di Comunità. Presentata nel Comune di San Venanzo dal Presidente Adriano Rossi, dal Sindaco Marsilio Marinelli e dal suo omologo del comune di Parrano Valentino Filippetti e da Andrea Bernardoni responsabile coop di comunità di Legacoop Umbria, avrà come finalità quella di creare la prima comunità energetica del centro Italia con l'ambizione di far diventare questo territorio “area ad emissioni 0”. Altri obiettivi importanti saranno quelli della valorizzazione dei prodotti locali, della promozione dell'attività turistica compresa l'ospitalità diffusa e l'innovazione nell'agricoltura biologica. A disposizione per questa sfida ci sarà un'oasi naturale di 40 mila ettari, la maggior parte dei quali di demanio regionale con più di cento casolari abbandonati, patria di oltre mille specie di vegetali, quarantaquattro specie di mammiferi selvatici ed oltre trentaquattro varietà di uccelli. Tutto questo per cercare di arginare il rischio di spopolamento, negli ultimi 5 anni l'andamento nel Comune di San Venanzo è in trend negativo con 169 morti e solo 54 nati. L'obiettivo è quello di collegare tutte le imprese, le associazioni e i cittadini della zona per la valorizzazione del territorio e migliorare le condizioni sociali della popolazione creando nuova occupazione anche con l'autoproduzione di energia per tutti i soci.
In loro aiuto è arrivata sia la legge regionale sulle cooperative di comunità che si ispira al principio di sostenibilità sociale e ambientale che Legacoop Umbria che li ha seguiti nella fase di start-up e li accompagnerà nelle prime fasi di attività.
“Crediamo che le cooperative di comunità.– dice Andrea Bernardoni di Legacoop – hanno grandi potenzialità di sviluppo nella valorizzazione delle aree rurali, nella rigenerazione delle aree urbane degradate e nella gestione dei beni comuni. Per questa ragione stiamo affiancando i cittadini che vogliono costituire nuove cooperative di comunità offrendo loro servizi specializzati e consulenze gratuite in modo da sostenere lo start-up e lo sviluppo di queste imprese”.
Particolare sensibilità è arrivata anche dalle istituzioni del territorio che hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa ed in particolari il Sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli e quello di Parrano Valentino Filippetti.
In questa fase costitutiva ci sono gia state ottime adesioni, si parte da 48 soci, con la speranza di allargare il bacino d'utenza a tutti quelli che vorranno aderire a questa nuova sfida.
“Con la chiusura della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana – dice Adriano Rossi Presidente della cooperativa- e la totale assenza di una politica per le aree marginali, il nostro territorio rischia il completo abbandono. Tuttavia abbiamo dalla nostra parte la “risorsa/territoprio in quanto il nostro ambiente è uno dei pochi a livello nazionale non antropizzati tanto che ha ricevuto il riconoscimento da parte dell’Unesco di Riserva Mondiale Biosfera”.
Una nuova comunità diffusa volta al potenziamento delle risorse e al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali attraverso lo sviluppo di una combinazione di attività quali, per esempio, interventi finalizzati alla riqualificazione di beni che rispondono a un interesse pubblico, alla tutela dell’ambiente, del decoro urbano e al recupero di luoghi in disuso, alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, allo sviluppo di energie rinnovabili, al riuso e al riciclo. Questa la nuova cooperativa di comunità Monte Peglia.
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FORUM INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA SOCIALE E COMUNITARIA 28 ottobre 2020
IL PROGETTO ECO.COM AL FORUM INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA SOCIALE E COMUNITARIA
Si è parlato di economia inclusiva, solidale e di cooperazione internazionale come modello di sviluppo valido anche per il nostro paese, tanto più in un momento come questo in cui la pandemia costringe tutti a ripensare vecchi paradigmi e modelli. E’ quanto emerso ieri durante il forum internazionale, che si è svolto da remoto, sul progetto "ECO.COM - Rafforzamento dell’economia comunitaria, solidale, inclusiva e sostenibile" che ha riguardato i Comuni di Tiquipaya e Sacaba, in Bolivia. Finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, era promosso dal Comune di Foligno, in partenariato con Felcos Umbria, Anci Umbria, Legacoop Umbria, PIN S.c.r.l., Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) in Bolivia, Gobierno Autónomo Municipal de Tiquipaya, Gobierno Autónomo Municipal de Sacaba, oltre ai Comuni umbri di Bevagna, Città di Castello, Gualdo Cattaneo, Narni, Orvieto, Perugia, Spello, Terni che hanno partecipato all'iniziativa attraverso il proprio supporto istituzionale.
Istituzioni pubbliche, associazioni, mondo della cooperazione, attori dell’economia sociale, studiosi e ricercatori si sono confrontati sulle potenzialità dell’economia sociale e comunitaria in Italia e in Bolivia.
A portare i saluti del Comune di Foligno è stato il presidente del Consiglio, Lorenzo Schiarea che ha sottolineato l'attualità del tema affrontato: “L’economia solidale è al centro del dibattito internazionale ed è legata alla sostenibilità sociale, ambientale e al tema del lavoro”.
A spiegare gli obiettivi del progetto è stato Michele Mommi, di Felcos Umbria: “Il progetto era volto al miglioramento dello sviluppo socio-economico e delle condizioni di vita dei Comuni di Tiquipaya e Sacaba e della loro popolazione attraverso un’economica sociale. Abbiamo sostenuto 10 associazioni (5 per Comune), provenienti da diverse aree produttive. Un’altra componente importante del progetto è stata lo scambio di esperienze e conoscenze sul tema dell’economia comunitaria fra gli attori boliviani e italiani”.
Anche nell'intervento del presidente di Anci Umbria, Silvio Ranieri è stato evidenziato come “la perdurante crisi economica e l'emergenza sanitaria in atto aumentino la forbice fra povertà e ricchezza e minino la coesione sociale”. In questo contesto – ha detto - occorre una trasformazione dei sistemi tradizionali a favore di nuovi paradigmi più inclusivi”. Ranieri ha anche parlato “della validità del progetto e dei suoi effetti positivi, con i primi benefici sulle comunità in cui è stato applicato”.
Andrea Bernardoni ha portato l’esperienza delle cooperative umbre, Il Poliedro di Città di Castello per inserimento lavorativo, Ponte Solidale di Perugia per il commercio equo e il progetto Raccolti di Comunità per l'agricoltura sociale regionale, che si sono confrontate sul campo e ha, poi, ribadito come “la pandemia stia mostrando la fragilità anche del nostro sistema economico, determinando la necessità di costruire un nuovo modello di sviluppo che abbia alla base l’economia sociale. Si deve andare verso il superamento dell’idea del mercato della concorrenza come unica risposta ai problemi sociali ed economici. La pandemia ci sta insegnando che ci sono aree del vivere umano come la salute che non possono essere regolate con gli strumenti di mercato, ma attraverso la collaborazione fra cittadini, attori pubblici e privati”.
Concetto ribadito anche nei diversi interventi che si sono succeduti. Massimo La Nave di Anci ha ricordato come “nel momento del bisogno l’Italia sappia essere solidale e fare comunità, come è emerso in questo periodo di Covid”.
E ha aggiunto che “lo sviluppo locale di tipo partecipativo è uno strumento specifico da utilizzare a livello subregionale unitamente ad altre misure di sostegno allo sviluppo locale. Tale strumento può mobilitare e coinvolgere le organizzazioni e le comunità locali affinché contribuiscano al conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, alla promozione della coesione territoriale e al raggiungimento di obiettivi politici specifici”.
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Forum internazionale sull’economia sociale e comunitaria
Forum internazionale sull’economia sociale e comunitaria che si svolgerà il 28 OTTOBRE 2020 dalle 14 alle 17.30 sulla piattaforma zoom.
Il Forum sarà l’occasione per un confronto con istituzioni pubbliche, attori dell’economia sociale, studiosi e ricercatori sulle potenzialità dell’economia sociale e comunitaria quale alternativa all’intervento diretto dello Stato e del Mercato nella costruzione di politiche di sviluppo locale socialmente ed ambientalmente sostenibili.
Il Forum rappresenta un importante momento di confronto e dialogo sull’economia sociale e sulle sue varie articolazioni a livello internazionale. Questa iniziativa è infatti realizzata grazie al progetto “ECO.COM - Rafforzamento dell’economia comunitaria, solidale, inclusiva e sostenibile nei Comuni di Tiquipaya e Sacaba” - Bolivia, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e promosso dal Comune di Foligno, in partenariato con FELCOS Umbria, ANCI Umbria, Legacoop Umbria, PIN/Arco e con il supporto istituzionale di altri 8 Comuni umbri (per maggiori dettagli si veda scheda sintetica del progetto).
Tra le varie esperienze internazionali che verranno presentate, al Forum parteciparà anche una delegazione boliviana, in rappresentanza del partenariato (i 2 Municipi boliviani ed il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo in Bolivia – UNDP) e delle associazioni di piccoli produttori boliviane che sono finanziate dal progetto ECO.COM, nell’ambito del rafforzamento di un tipo di economia solidale che in Bolivia è definita comunitaria.
Economia comunitaria e amministrazione condivisa. Politiche e pratiche per uno sviluppo territoriale sostenibile
1° appuntamento:
Mercoledì 28 ottobre 2020, Foligno
L’evento si svolgerà in modalità online, utilizzando la piattaforma ZOOM. Si potrà partecipare all’evento utilizzando il seguente link: https://zoom.us/j/98823466190
Meeting ID: 988 2346 6190
Passcode: 754050
PROGRAMMA
Orario
Attività
Relatore/trice
Coordina: Michele Mommi, FELCOS Umbria
14:00 – 14:25
1. Registrazione dei partecipanti nella piattaforma ZOOM
14:25– 14:30
2. Spiegazione del programma e delle istruzioni per interagire all’interno del Forum online
14:30 – 15:15
3. Saluti istituzionali
Stefano Zuccarini, Sindaco del Comune di Foligno
Alfredo Eguino
Rappresentante della Sede Estera dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo a La Paz
Francesco De Rebotti, Presidente di FELCOS Umbria
Gricel Avila, Coordinatrice dei programmi territoriali, UNDP Bolivia
Dora Claros, Assessore del Municipio di Sacaba (Bolivia)
Andres Melgarejo, Assessore del Municipio di Tiquipaya (Bolivia)
Silvio Ranieri, Segretario Generale di ANCI Umbria
15:15 – 15.30
4. Il quadro d’azione e l’approccio di UNDP/ART al tema dell’economia sociale e sostenibile. Implicazioni per lo sviluppo locale e la localizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Andrea Agostinucci, Local Economic Development Advisor per la UNDP ART Initiative
15:30 – 16:00
5. Associazionismo comunale e sviluppo territoriale: il ruolo di Anci al tempo del Covid
Massimo La Nave, ANCI Nazionale
16:00 – 16:30
6. Testimonianze dalla Bolivia: le esperienze di economia solidale supportate dal progetto ECO.COM
Marlen Sanchez Bascope de Navia, Centro Educativo Jesùs Maestro (inclusione di persone con disabilità nella produzione di cioccolatini)
Isaura Cruz Tolao, Associazione 27 de febrero (produzione tessile)
Cornelio Vargas Zurita, Associazione di Produttori di Essenze di Eucalipto della Comunità Laraty
16:30– 17:00
7. Testimonianze dall’Umbria: agricoltura sociale e inserimento lavorativo persone svantaggiate
Roberto Poletti, consulente progetto Raccolti di Comunità
Alessandra Garavani, cooperativa sociale Il Poliedro
Stefania Guerrucci, cooperativa commercio equo Ponte Solidale
17:00 – 17:20
8. Dibattito
17:20 - 17:30
9. Conclusioni e chiusura dell’evento
Andrea Ferrannini, PIN/Arco
Andrea Bernardoni, Legacoop Umbria
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Cooperativa di comunità Monte Peglia TGR Rai Umbria
Monte Peglia: già Riserva Mondiale della Biosfera Unesco ora anche Cooperativa di Comunità
San Venanzo e Parrano diventeranno prima comunità energetica del centro Italia
Rigenerare le comunità coinvolgendo i cittadini, un processo che parte dal basso anche grazie alla neo-costituita Monte Peglia Cooperativa di Comunità. Presentata nel Comune di San Venanzo dal Presidente Adriano Rossi, dal Sindaco Marsilio Marinelli e dal suo omologo del comune di Parrano Valentino Filippetti e da Andrea Bernardoni responsabile coop di comunità di Legacoop Umbria, avrà come finalità quella di creare la prima comunità energetica del centro Italia con l'ambizione di far diventare questo territorio “area ad emissioni 0”. Altri obiettivi importanti saranno quelli della valorizzazione dei prodotti locali, della promozione dell'attività turistica compresa l'ospitalità diffusa e l'innovazione nell'agricoltura biologica. A disposizione per questa sfida ci sarà un'oasi naturale di 40 mila ettari, la maggior parte dei quali di demanio regionale con più di cento casolari abbandonati, patria di oltre mille specie di vegetali, quarantaquattro specie di mammiferi selvatici ed oltre trentaquattro varietà di uccelli. Tutto questo per cercare di arginare il rischio di spopolamento, negli ultimi 5 anni l'andamento nel Comune di San Venanzo è in trend negativo con 169 morti e solo 54 nati. L'obiettivo è quello di collegare tutte le imprese, le associazioni e i cittadini della zona per la valorizzazione del territorio e migliorare le condizioni sociali della popolazione creando nuova occupazione anche con l'autoproduzione di energia per tutti i soci.
In loro aiuto è arrivata sia la legge regionale sulle cooperative di comunità che si ispira al principio di sostenibilità sociale e ambientale che Legacoop Umbria che li ha seguiti nella fase di start-up e li accompagnerà nelle prime fasi di attività.
“Crediamo che le cooperative di comunità.– dice Andrea Bernardoni di Legacoop – hanno grandi potenzialità di sviluppo nella valorizzazione delle aree rurali, nella rigenerazione delle aree urbane degradate e nella gestione dei beni comuni. Per questa ragione stiamo affiancando i cittadini che vogliono costituire nuove cooperative di comunità offrendo loro servizi specializzati e consulenze gratuite in modo da sostenere lo start-up e lo sviluppo di queste imprese”.
Particolare sensibilità è arrivata anche dalle istituzioni del territorio che hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa ed in particolari il Sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli e quello di Parrano Valentino Filippetti.
In questa fase costitutiva ci sono gia state ottime adesioni, si parte da 48 soci, con la speranza di allargare il bacino d'utenza a tutti quelli che vorranno aderire a questa nuova sfida.
“Con la chiusura della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana – dice Adriano Rossi Presidente della cooperativa- e la totale assenza di una politica per le aree marginali, il nostro territorio rischia il completo abbandono. Tuttavia abbiamo dalla nostra parte la “risorsa/territoprio in quanto il nostro ambiente è uno dei pochi a livello nazionale non antropizzati tanto che ha ricevuto il riconoscimento da parte dell’Unesco di Riserva Mondiale Biosfera”.
Una nuova comunità diffusa volta al potenziamento delle risorse e al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali attraverso lo sviluppo di una combinazione di attività quali, per esempio, interventi finalizzati alla riqualificazione di beni che rispondono a un interesse pubblico, alla tutela dell’ambiente, del decoro urbano e al recupero di luoghi in disuso, alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, allo sviluppo di energie rinnovabili, al riuso e al riciclo. Questa la nuova cooperativa di comunità Monte Peglia.
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Cooperativa di comunità Monte Peglia Legacoop Umbria
Monte Peglia: già Riserva Mondiale della Biosfera Unesco ora anche Cooperativa di Comunità
San Venanzo e Parrano diventeranno prima comunità energetica del centro Italia
Rigenerare le comunità coinvolgendo i cittadini, un processo che parte dal basso anche grazie alla neo-costituita Monte Peglia Cooperativa di Comunità. Presentata nel Comune di San Venanzo dal Presidente Adriano Rossi, dal Sindaco Marsilio Marinelli e dal suo omologo del comune di Parrano Valentino Filippetti e da Andrea Bernardoni responsabile coop di comunità di Legacoop Umbria, avrà come finalità quella di creare la prima comunità energetica del centro Italia con l'ambizione di far diventare questo territorio “area ad emissioni 0”. Altri obiettivi importanti saranno quelli della valorizzazione dei prodotti locali, della promozione dell'attività turistica compresa l'ospitalità diffusa e l'innovazione nell'agricoltura biologica. A disposizione per questa sfida ci sarà un'oasi naturale di 40 mila ettari, la maggior parte dei quali di demanio regionale con più di cento casolari abbandonati, patria di oltre mille specie di vegetali, quarantaquattro specie di mammiferi selvatici ed oltre trentaquattro varietà di uccelli. Tutto questo per cercare di arginare il rischio di spopolamento, negli ultimi 5 anni l'andamento nel Comune di San Venanzo è in trend negativo con 169 morti e solo 54 nati. L'obiettivo è quello di collegare tutte le imprese, le associazioni e i cittadini della zona per la valorizzazione del territorio e migliorare le condizioni sociali della popolazione creando nuova occupazione anche con l'autoproduzione di energia per tutti i soci.
In loro aiuto è arrivata sia la legge regionale sulle cooperative di comunità che si ispira al principio di sostenibilità sociale e ambientale che Legacoop Umbria che li ha seguiti nella fase di start-up e li accompagnerà nelle prime fasi di attività.
“Crediamo che le cooperative di comunità.– dice Andrea Bernardoni di Legacoop – hanno grandi potenzialità di sviluppo nella valorizzazione delle aree rurali, nella rigenerazione delle aree urbane degradate e nella gestione dei beni comuni. Per questa ragione stiamo affiancando i cittadini che vogliono costituire nuove cooperative di comunità offrendo loro servizi specializzati e consulenze gratuite in modo da sostenere lo start-up e lo sviluppo di queste imprese”.
Particolare sensibilità è arrivata anche dalle istituzioni del territorio che hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa ed in particolari il Sindaco di San Venanzo Marsilio Marinelli e quello di Parrano Valentino Filippetti.
In questa fase costitutiva ci sono gia state ottime adesioni, si parte da 48 soci, con la speranza di allargare il bacino d'utenza a tutti quelli che vorranno aderire a questa nuova sfida.
“Con la chiusura della Comunità Montana Monte Peglia e Selva di Meana – dice Adriano Rossi Presidente della cooperativa- e la totale assenza di una politica per le aree marginali, il nostro territorio rischia il completo abbandono. Tuttavia abbiamo dalla nostra parte la “risorsa/territoprio in quanto il nostro ambiente è uno dei pochi a livello nazionale non antropizzati tanto che ha ricevuto il riconoscimento da parte dell’Unesco di Riserva Mondiale Biosfera”.
Una nuova comunità diffusa volta al potenziamento delle risorse e al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali attraverso lo sviluppo di una combinazione di attività quali, per esempio, interventi finalizzati alla riqualificazione di beni che rispondono a un interesse pubblico, alla tutela dell’ambiente, del decoro urbano e al recupero di luoghi in disuso, alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale, allo sviluppo di energie rinnovabili, al riuso e al riciclo. Questa la nuova cooperativa di comunità Monte Peglia.
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